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Import-Export della Città metropolitana di Bologna nel 2019 verso il Mondo

Questo grafico Tableau mostra l'andamento degli scambi commerciali della Città metropolitana di Bologna con il resto del mondo. E' composto da 4 dashboard, 1 relativa alle esportazioni (valori assoluti in migliaia di euro), 1 relativa alle importazioni (valori assoluti in migliaia di euro), 1 relativa ai saldi commerciali (in blu quelli positivi e in rosso quelli verso cui la bilancia commerciale pende in passivo). Tutte le dashboard sono navigabili. L'intensità del colore corrisponde al valore assoluto rilevato dal fenomeno. E' possibile zoomare per vedere meglio il territorio indicato e inoltre, posizionandosi su una determinata nazione con la freccia del mouse vengono evidenziati il nome della stessa e il valore in migliaia di euro della variabile presentata nel grafico. I grafici delle esportazioni e delle importazioni sono presentati in serie storica a partire dal 2013, agendo sul filtro dell'anno si può verificare l’andamento del fenomeno nel tempo; i due grafici dei saldi commerciali invece sono limitati alla situazione dell'ultimo anno solare.

Le merci prodotte nella nostra provincia confermano il proprio appeal nei confronti di Stati Uniti (1,8 miliardi di euro), Germania (1,7 miliardi) Giappone (1,4 miliardi) e Francia (1,2 miliardi). Da segnalare il cambio in testa alla graduatoria, dove gli Stati Uniti, cresciuti di oltre 200 milioni su base annua (+12,3%), soppiantano la Germania (in crescita moderata, +0,8%). Cresce considerevolmente l’export verso il bacino giapponese: le merci partite dalle aziende felsinee sono quasi triplicate in un anno, passando da circa 500 milioni a oltre 1,4 miliardi. Sono circa 200 gli Stati in cui le aziende bolognesi vendono i propri prodotti.
Alle spalle delle 4 nazioni citate, si collocano Regno Unito, Spagna e Cina (con esportazioni tra i 900 e i 500 milioni). Tra le prime 25 nazioni che acquisiscono le nostre merci, 9 fanno parte dell'Unione Europea a 27: nonostante la leggera flessione sul 2018 (-0,9%), l'Unione Europea rimane il principale approdo esportativo bolognese (il 41,7% delle merci felsinee è diretto verso gli altri 26 paesi dell’Unione; questa quota era pari al 46% nel 2018). Limitando l'analisi sempre alle prime 25 nazioni, sono 7 quelle che fanno registrare una variazione significativamente negativa rispetto al 2018, nell'ordine Romania, Belgio, Polonia, Messico, Paesi Bassi, Australia e Turchia. Le esportazioni verso i BRICS* crescono nel complesso del 12,9%.

Per quanto riguarda le importazioni la Germania (poco meno di 1,9 miliardi di euro), la Cina (950 milioni) e il Belgio (910 milioni), si confermano i principali mercati dove le imprese felsinee acquisiscono i prodotti necessari a soddisfare il proprio fabbisogno. Si osserva che tra le prime 25 nazioni nella graduatoria delle importazioni, ci sono ben 17 membri della analoga graduatoria delle esportazioni. Anche per le importazioni il bacino principale si conferma quello dell'Unione Europea, con 15 nazioni in testa alla classifica (6,3 dei 9,2 miliardi di euro di import sono stati spesi all'interno dei confini dell'Unione a 27, in crescita del 6,7% sul 2018). A livello BRICS la crescita delle importazioni è stata di entità minore rispetto a quella delle esportazioni (+3,2% su base annua).

Analizzando i 19 Stati che presentano un segno positivo maggiore di 100 milioni di euro nella bilancia commerciale per la nostra provincia si vede come questa graduatoria sia guidata dagli USA, nei confronti dei quali le nostre imprese presentano un attivo di oltre 1,6 miliardi di euro (in crescita di oltre il 15% negli ultimi 12 mesi). Il Giappone, grazie all’exploit esportativo, si colloca in seconda posizione (1,3 miliardi di attivo). Seguono Regno Unito, Francia, Russia, Spagna e Polonia, nazioni verso le quali l’attivo è compreso tra i 600 e i 300 milioni. Nel complesso l'attivo è cresciuto dell’11,9% sul 2018. L’incremento non è stato omogeneo, infatti i saldi commerciali, seppur positivi per quasi mezzo miliardo di euro, si sono quasi dimezzati nei confronti dei paesi UE (-48,4%), mentre sono cresciuti del 55,8% nei confronti dei paesi BRICS. Estrapolando i paesi del Gruppo di Visegrád** dal resto dell’Unione Europea, si vede come la performance commerciale bolognese abbia avuto, nel complesso, una forte battuta d’arresto nei loro confronti. I saldi commerciali delle aziende felsinee verso i Paesi V4 sono calati del 56%, da soli questi 4 paesi individuano il 90% del saldo negativo bolognese nei confronti dei Paesi UE.

Per analizzare gli Stati verso i quali la bilancia commerciale risulta di segno negativo, limiteremo l'osservazione alle ultime 15 nazioni, verso le quali il deficit supera i 2 milioni di euro. Il passivo maggiore è nei confronti del Belgio, da cui Bologna importa quasi 600 milioni di euro di beni in più rispetto a quanto esporti, seguito dalla Cina (con oltre 360 milioni di disavanzo). Oltre a queste due nazioni solo Paesi Bassi, Romania, Ungheria e Germania fanno registrare cifre superiori ai 100 milioni di euro. Tra le 15 nazioni vero cui il passivo è significativo, 8 sono paesi membri dell'UE.

 

* Brasile, India, Cina, Russia e Sud-Africa.

**Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, altresì detti V4.