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Le lancette dell’economia bolognese: una fotografia sui dati economici del 2021 su imprese, commercio estero, lavoro, turismo e prezzi

Periodo di riferimento: 2021
Imprese, commercio estero, lavoro, turismo e prezzi sono gli ambiti analizzati dal Comune di Bologna nel report “Le lancette dell'economia bolognese” il quale fotografa lo stato di salute dell'economia metropolitana e comunale sulla base dei dati relativi al 2021.
immagine impresa

Imprese

Le imprese attive in città al 31 dicembre 2021 sono quasi 33 mila. Rispetto al 2020 crescono le imprese straniere con +5,9% e le società di capitale con +4%. Le imprese bolognesi tendono ad assumere la forma societaria di capitale, ma le ditte individuali rappresentano ancora la maggioranza delle imprese (45,6%). In flessione dello 0,7% le imprese attive nel commercio, mentre sono in aumento le imprese attive nel settore delle costruzioni +5%, delle attività professionali e tecniche +2,4% e dei servizi di informazione e comunicazione +2,8% rispetto all’anno precedente. Le ditte individuali sono in leggero aumento (+0,4% su base annua) e oltre 4 mila con titolari provenienti dall’estero, in particolare da Cina, Pakistan e Bangladesh. Tra le imprese individuali, quelle femminili sono pari al 27,2%. In aumento di 1 unità le start up attive a Bologna: a fine 2021 sono 228, pari al 66% delle start-up innovative presenti nell’intera area metropolitana.

Commercio estero

Il commercio estero, dopo un anno di contrazione, mostra segni di ripresa, superando anche i livelli pre-pandemia. Nel 2021 il volume delle esportazioni della Città metropolitana con il resto del mondo segna un +15,9% sul dato del 2020, e le importazioni registrano un incremento del +18,5%.

Lavoro

Il dato metropolitano degli occupati è poco sopra i 464 mila, mentre il tasso di occupazione della Città metropolitana di Bologna si attesta al 69,9%, in calo di 0,3 punti percentuali. Nonostante la flessione Bologna è in seconda posizione per tasso di occupazione tra le province italiane dopo Bolzano. Il tasso di disoccupazione della Città metropolitana di Bologna si mantiene inalterato al 4,6% e si evidenzia una significativa recrudescenza del differenziale dei tassi di disoccupazione di uomini (3,3% nel 2021) e donne (6% nel 2021), a svantaggio di queste ultime. Nel Comune di Bologna, gli occupati nel 2021 sono circa 183 mila, in aumento di circa 200 unità rispetto all’anno precedente: il tasso di occupazione è invece in leggero calo, stimato intorno al 70,3% e il tasso di disoccupazione si mantiene su livelli bassi con un 3,9%.

Nonostante il calo del tasso di occupazione, Bologna si conferma prima tra i grandi comuni italiani per tasso di occupazione e si discosta dalla prima, Milano (70,4%), solo per un decimo di punto.  Gli inattivi sono passati da 65 mila a circa 67 mila e il tasso di inattività si attesta al 26,8% (tra le grandi città è il più basso assieme a quello di Milano e Firenze). In calo l’utilizzo della cassa integrazione guadagni: nella Città metropolitana di Bologna nel corso del 2021 sono state autorizzate 38 milioni di ore (nel 2020 erano 80 milioni). I tre quarti delle ore autorizzate si riferiscono alla prima parte dell’anno quando la situazione epidemiologica era più critica mentre nella seconda parte dell’anno, coerentemente all’andamento della pandemia, le ore autorizzate sono notevolmente diminuite.

 

Turismo

Dopo la fase più critica dell'emergenza coronavirus che ha interrotto il trend positivo dei turisti in città in atto fino al 2019, si è registrato per il 2021 un aumento del flusso turistico nazionale e di provenienza estera, senza però ritornare ancora ai livelli pre-crisi. Nel 2021 gli arrivi turistici sono aumentati del +56,4% per gli italiani e del +80,5% per gli stranieri rispetto a quelli registrati nell’anno precedente. Il traffico passeggeri dell’aeroporto Marconi è in aumento di oltre il 60% in riferimento all’anno precedente.

 

Prezzi

L’inflazione media annua a Bologna sale nel 2021 al +2,1%, mentre la performance nazionale porta l’indice dei prezzi al consumo medio al +1,9%. In particolare pesano sull’indice complessivo i beni acquistati con media frequenza, i quali a fine anno registrano un tasso tendenziale pari al 5,5%.

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