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La fragilità demografica, sociale ed economica nei comuni della Città metropolitana di Bologna 2019

Periodo di riferimento: 2019
Lo studio mappa la potenziale vulnerabilità nel territorio metropolitano, utilizzando e incrociando una selezione di indicatori demografici, sociali ed economici.
mappa fragilità cm 2019

L’elaborazione delle mappe della fragilità nei Comuni della Città metropolitana è alla sua terza edizione e riprende l’esperienza e la metodologia di mappatura della potenziale vulnerabilità demografica, sociale ed economica delle aree statistiche in cui si articola il territorio del Comune di Bologna.

L’obiettivo è tentare una misurazione, in forma comparativa, della potenziale fragilità demografica, sociale ed economica dei diversi ambiti comunali, appoggiandosi su tre gruppi di indicatori, grazie all’aggiornamento dei quali la “misurazione” della fragilità può a sua volta essere aggiornata e ripetuta con cadenza periodica nel tempo.

A ciascuno dei tre gruppi di variabili corrisponde una specifica mappa di sintesi della potenziale fragilità – rispettivamente, demografica, sociale, economica. La mappa conclusiva utilizza un indicatore sintetico di potenziale fragilità ottenuto come media ponderata dei tre indicatori di ambito (per l’elenco dettagliato delle variabili, si veda la nota metodologica).

Fragilità demografica

Un territorio è tanto più fragile quanto più la propria consistenza demografica cala e/o si indebolisce, con popolazione insediata più vecchia e numero di nati considerevolmente inferiore a quello dei morti.
A livello metropolitano, queste tendenze si riscontrano soprattutto nei Comuni di crinale e montani, e, con intensità minore, nel Comune capoluogo e nella sua cintura a sud, ad Imola e lungo le direttrici del Sillaro e del Santerno, e nel Comune di Molinella, nell’estrema pianura orientale.

Fragilità sociale

Si definisce a partire da un numero maggiore di indicatori, riferiti ad aspetti diversi della convivenza sociale e al loro impatto sul sistema di relazioni: maggiore fragilità del nucleo familiare - le famiglie unipersonali composte da ultra sessantacinquenni, le famiglie monogenitoriali con minori; la difficoltà di radicamento della popolazione, italiana e straniera; l’incidenza della popolazione straniera in fasce di età giovanili rispetto alle analoghe fasce di età della popolazione italiana; il grado di istruzione. La mappa che sintetizza tutte queste variabili, mostra che la potenziale fragilità sociale si localizza prevalentemente nei Comuni della media e nell’estrema montagna bolognese e imolese, nell’estrema pianura occidentale; il Comune capoluogo presenta una fragilità sociale medio-alta.

Fragilità economica

Si definisce soprattutto in relazione ad indicatori riferiti al reddito, e, in subordine, alla percentuale delle abitazioni occupate in affitto, che può indicare una relativa difficoltà ad accedere al mercato della proprietà, così come (ricollegandosi agli indicatori di potenziale fragilità sociale) la mancanza di relazioni durevoli con il territorio di residenza.
La potenziale fragilità economica raggiunge un livello alto in diversi Comuni montani, di crinale e intravallivi, e nell’estrema pianura bolognese, e nella parte montana ed orientale dell’imolese; un livello medio-alto nei Comuni di Bologna e Imola, nei Comuni dell’alta valle del Reno e nelle propaggini esterne della pianura

Indicatore sintetico di potenziale fragilità

Gli ambiti caratterizzati da maggiore fragilità a livello metropolitano si collocano ai margini geografici dell’area, ma, nella zona montana, dalla fascia di confine fra le due Città metropolitane di Bologna e Firenze penetra in profondità nelle aree bolognese e imolese fino alla media montagna, il cui livello di fragilità è complessivamente alto e medio-alto. Un livello medio-alto di potenziale fragilità è presente anche nell’estrema pianura settentrionale, dove tuttavia sono assenti i limiti fisici legati all’accessibilità e gli ostacoli logistici della montagna.
Medio-alto è anche il livello di potenziale fragilità del Comune di Bologna e del Comune conurbato di Casalecchio, là dove la “periferia” perde i suoi caratteri strettamente geografici per assumere connotati di tipo sociale, legati, fra l’altro, alla maggiore concentrazione di edilizia pubblica (cfr. l’alta percentuale di abitazioni in affitto), legata alle scelte insediative di lungo periodo, all’essere la città un primo recapito per le situazioni di maggiore emergenza (ad es., i flussi migratori), e il centro di erogazione dei servizi rivolti alle situazioni di maggiore disagio, infine, al peso diverso assunto dalle situazioni di marginalità demografica e sociale già evidenziate, che compensano ampiamente il “primato” cittadino in termini di reddito medio, come è evidente nella concentrazione medio-alta delle fasce di reddito inferiori a 10.000 euro annui.
Una bassa fragilità potenziale caratterizza i Comuni della prima Cintura (degradante a medio-bassa e media nelle fasce via via più esterne), distinti da crescita demografica, insediamento relativamente recente e giovane età della popolazione, elevati titoli di studio e redditi mediamente alti: Comuni che, come è frequente nelle situazioni metropolitane, condividono il privilegio di centralità del capoluogo senza con ciò assumerne anche gli aspetti vulnerabili.