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L’Indagine sulla qualità della vita dei cittadini e delle cittadine del Comune e della Città Metropolitana di Bologna nel 2022

Il Comune di Bologna e la Città metropolitana hanno svolto anche nel 2022 l’indagine sulla qualità della vita dei bolognesi. Sono stati ascoltati direttamente 3.800 cittadine e cittadini sulle condizioni e la soddisfazione per i diversi aspetti della vita nel Comune e nella zona in cui abitano.
immagine panorama bologna

Il Comune di Bologna e la Città metropolitana hanno svolto anche nel 2022 l’indagine sulla qualità della vita dei bolognesi.

Il questionario è stato predisposto dal Servizio Studi e Statistica della Città metropolitana di Bologna e dall’Ufficio statistica del Comune di Bologna, in collaborazione con Period Think Tank nell'ambito dell'adesione alla campagna #Datipercontare, volta a costruire con attenzione i dati di genere. La revisione del questionario e lo svolgimento delle interviste sono stati svolti dalla società Doxa per una più efficace somministrazione a un campione di 3.800 cittadine e cittadini, interrogati sulle condizioni e la soddisfazione per i diversi aspetti della vita nel Comune e nella zona in cui abitano.

La qualità della vita nel proprio Comune riceve una valutazione alta (voto tra 7 e 10) dal 76,2% dei rispondenti che hanno espresso un voto; in particolare, nel Comune di Bologna si registra una soddisfazione più elevata rispetto al resto della Città metropolitana (il 78,1% contro il 74,5%). Complessivamente, il 90% assegna una valutazione positiva (voto dal 6 al 10) alla qualità della vita nel proprio comune.

I servizi del proprio Comune più graditi dagli abitanti della Città metropolitana di Bologna sono, in ordine decrescente, le scuole, l’illuminazione pubblica e le biblioteche comunali, con percentuali di voti tra 7 e 10 pari o superiori all’80% e che crescono ulteriormente di qualche punto percentuale considerando il solo capoluogo. L’unico servizio che è ritenuto superiore nel resto della Città metropolitana è il verde pubblico (80,3% contro 77%). Di musei e mostre si è distintamente più soddisfatti nel Comune di Bologna, con uno scarto di ben 27 punti percentuali dal resto della Città metropolitana (82% contro 55%).

Primi in classifica tra gli aspetti legati alla mobilità del proprio Comune si trovano, in ordine di soddisfazione, il trasporto pubblico e le piste ciclabili, ritenute più che sufficienti dal 75,9% e 64,2% nel Comune di Bologna e, rispettivamente, dal 59,1% e 62,5% degli abitanti degli altri comuni. All’opposto, troviamo il traffico e la disponibilità di parcheggi, con valutazioni più basse soprattutto per il capoluogo.

Il 72% del campione si ritiene molto o abbastanza soddisfatto della situazione ambientale della zona in cui vive (qualità dell'aria, dell'acqua, rumore, ecc.), con picchi più alti nel resto della Città metropolitana (76,3% rispetto al 67,1% del Comune di Bologna).

Per quanto riguarda il profilo e le condizioni di vita degli intervistati, per la prima volta è stata prevista la possibilità per gli intervistati di non identificarsi nella classificazione binaria di genere, con un riscontro di 0,6% rispondenti “non binari” a Bologna (1,5% tra i giovani 18-34 anni) e 0,2% nel resto della Città metropolitana.

Rispetto alle modalità di lavoro, nel Comune di Bologna si conferma più alta la percentuale di chi lavora da remoto (29% circa contro 19% altri Comuni), anche se in diminuzione rispetto all’anno scorso (41% di lavoratori “agili” a Bologna e 25% nel resto della Città metropolitana) e in misura inferiore a quanto desiderato: infatti, il 38,8% degli occupati del capoluogo preferirebbe la modalità di lavoro ibrida, contro il 27,7% del resto della Città metropolitana; in particolare preferirebbe questa possibilità il 44,8% delle donne del capoluogo e il 33,7% degli uomini.

Il 71% degli abitanti della Città metropolitana di Bologna vive in case che non presentano particolari problemi. Il 28% del campione lamenta almeno un problema dell’abitazione in cui vive. Nella fascia 18-49 anni la percentuale sale al 44%, mentre le condizioni abitative migliorano tra gli intervistati di 50 anni e oltre. Il problema principale delle abitazioni riguarda la dimensione non adeguata, ritenute troppo piccole, soprattutto a Bologna (11%).

La ricerca di una nuova abitazione, dove i più impegnati sono i 35-49enni soprattutto nel capoluogo, riserva diverse difficoltà: costi elevati per il 39,4% dei bolognesi e 10 punti percentuali in più di chi vive nel resto della Città metropolitana; poca offerta di abitazioni con il 36,2% dei casi a Bologna e il 24% nei restanti comuni metropolitani.

Il 38% degli abitanti della Città metropolitana dichiara di arrivare alla fine del mese con qualche o grande difficoltà. Rispetto all’anno scorso emerge una tendenza al peggioramento generale delle condizioni economiche, in quanto la quota di chi dichiarava di arrivare a fine mese con difficoltà nel 2021 era del 25%.

La capacità di risparmio è stata messa a dura prova. Meno del 30% del totale del campione è riuscito a risparmiare negli ultimi 12 mesi: distintamente il 32,1% degli abitanti di Bologna e il 25,9% di quelli del resto della Città metropolitana; l’anno scorso la capacità di risparmio coinvolgeva il 44% e il 39% rispettivamente.

La maggior parte degli intervistati che vivono in coppia dichiara un’equa distribuzione delle mansioni familiari, soprattutto nel resto della Città metropolitana (67,8% rispetto al 57,4% del capoluogo). Nel comune di Bologna, all’interno della coppia, si occupa esclusivamente o principalmente delle mansioni familiari il 29,1% delle donne e solo il 13,2% degli uomini.

Il 30% degli intervistati è impegnato nella cura di un proprio caro, soprattutto di bambini/ragazzi e persone over 75 anni, e con un divario di genere riscontrato in particolare nel capoluogo. Meno del 3% del campione si occupa di persone con disabilità o non autosufficienti con meno di 75 anni. L’accudimento di bambini da 0 a 6 anni è un’attività molto/abbastanza pesante per l’80% degli abitanti del capoluogo che se ne fa carico e per il 55% degli altri Comuni.

Un quarto del campione (25,6%) afferma di fare volontariato all’interno di un’associazione (o di un gruppo strutturato) con una frequenza di almeno una-due volte all’anno. Questa percentuale sale al 27,2% per la partecipazione a dibattiti, incontri e assemblee pubbliche e al 38,4% per le donazioni ad associazioni e gruppi impegnati nel sociale.

Le istituzioni che godono di maggiore fiducia sono il mondo della scienza (voto medio 7,5) e le forze dell’ordine (voto medio 7,3). Gli enti locali si attestano a un voto medio pari a 6,5 e l’Unione Europea a 6,0. La fiducia più bassa è attribuita agli organi di governo nazionali e ai media, rispettivamente con una valutazione di 5,2 e 5,1.

Per quanto riguarda il benessere soggettivo, si conferma molto alta (73,7%) la percentuale di cittadini che valuta con un voto compreso tra 7 e 10 la qualità della propria vita nel suo complesso, con un picco più alto nel capoluogo (76,1%) dove si dichiara soddisfatto più di un bolognese su quattro.

Anche nel 2022 incertezza e speranza sono le emozioni provate più di frequente dagli abitanti della Città metropolitana di Bologna nell’ultimo periodo.

A due anni dalla pandemia e nel pieno di una crisi economica e internazionale, è stata chiesta ai bolognesi qualche informazione sulle proprie condizioni di salute psico-fisica. Dichiara di stare male o molto male il 7,8% degli abitanti del resto della Città metropolitana e il 5,5% del Comune di Bologna.

Il 9% degli abitanti della Città metropolitana di Bologna dichiara di aver subito discriminazioni o di essersi sentito discriminato negli ultimi 2 anni: le donne più degli uomini (11,4% contro 6,8%); i giovani più degli over 50: lo afferma il 19,1% dei 18-34enni di Bologna e il 16,1% dei coetanei del resto della Città metropolitana. I principali motivi della discriminazione riguardano la provenienza (21,1%), la posizione lavorativa (20%), il genere (17,4%) e l’aspetto (16,6%). A livello territoriale si notano alcune differenze. Se per il resto della Città metropolitana la provenienza è alla base delle discriminazioni subite (22,4% contro 19,6% di Bologna), il genere è il motivo principale nel capoluogo (23,4% contro 11,8% degli altri Comuni). La maggior parte delle discriminazioni si è verificata sul luogo di lavoro (43,5%) e nei luoghi pubblici/spazi all’aperto (30,4%).

Riguardo i comportamenti di mobilità, gli spostamenti a piedi sono più frequenti per gli abitanti di Bologna (50,3%) che per quelli del resto della Città metropolitana (46,1%). L’automobile è utilizzata soprattutto fuori dal capoluogo, dove il 67,5% degli intervistati la usa almeno 3-4 giorni a settimana, mentre a Bologna scendono al 53,8%, dove è maggiore la quota di chi non usa mai o quasi mai l’auto (12,9% contro 8%). La bicicletta è usata molto meno dell’automobile anche se, come per quest’ultima, il suo utilizzo è più frequente nel resto della Città metropolitana: il 45,2% di chi abita nel capoluogo dichiara di farne uso mai o quasi mai, rispetto al 40,8% degli abitanti dei comuni diversi da Bologna. Il monopattino è utilizzato principalmente dagli abitanti del Comune di Bologna. Ad avvertire maggiori difficoltà nello spostarsi con i mezzi pubblici sono soprattutto gli abitanti dei Comuni diversi dal capoluogo, con una quota del 37,1% che valuta come molto o abbastanza difficili i collegamenti, che a Bologna scende al 15,8%.

Rassegna stampa: 
Il Resto del Carlino online - 02 Marzo 2023